● my home hero ●

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    Grifondoro
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    Maylin Kumiko Xiang

    Al campo da Quidditch alle 19:00.
    Mettiti una tuta (possibilmente non una di quelle grigie che evidenziano il pacco!).
    Al resto ci penso io, tu cerca solo di essere puntale per una volta in vita tua, grazie!
    La tua bellissima, fortissima, amatissima,
    May.

    Aveva corrotto una delle matricole del primo anno per far consegnare il messaggio fino a Dewei, certa che a portargli il biglietto di persona il Chang avrebbe finito con l'insistere tanto per farsi rivelare cosa avesse in mente da far andare a puttane giorni e giorni di preparazione per quella sorpresa. Sapeva essere dannatamente insistente quando voleva e May non era mai stata la migliore nell'evitare di cedere a quegli occhioni da cucciolo che era in grado di tirar fuori all'evenienza. A dire il vero finiva con il cedere continuamente, senza alcuna dignità. Per quanto provasse a fare la dura e tenere punto con Dew, infondo, rimaneva sempre a confonderla quella strana sensazione alla base dello stomaco ogni volta che si avvicinava troppo a lui. Si trattava principalmente di gratitudine, com'era ovvio che fosse... eppure sembrava esserci dell'altro sul quale la Xiang si era categoricamente imposta di non rimuginare troppo. Il cinese, lì dove agli occhi della maggior parte delle persone appariva come un irrecuperabile coglione, era tuttavia sempre stato allo sguardo della Grifondoro il più forte dei supereroi. Non sarebbe rimasta sorpresa nemmeno dal vederselo apparire all'improvviso nel cielo volando con un bel mantello svolazzante appeso alle spalle. Era stato lui ad accorgersi di quel figurino sperso e sul punto di rompersi che un tempo era stata, ormai così lontano nel tempo che in ben pochi potevano ricordarne i silenzi e gli occhi costantemente arrossati dal pianto a stento trattenuto dopo l'ennesima vessazione subita. Dew aveva ascoltato le sue paure e le era rimasto al fianco senza tuttavia farsi in prima persona carico di risolvere quei problemi che le gravitavano sulle spalle troppo esili, lasciandole così la possibilità di trovare la propria forza per poterne uscire da sola. Era rimasto al suo fianco durante quel delicato passaggio, amico e figura di riferimento, una spalla sulla quale poter piangere... ed una battuta idiota alla volta, al solo scopo di strapparle una risata dal petto nelle giornate che sembravano troppo buie, aveva finito con l'apparire ai suoi occhi come l'uomo più forte del mondo intero. Forse se le avessero chiesto allora cosa avrebbe voluto essere una volta diventata adulta, Maylin avrebbe risposto senza esitazione: Dewei Chang. Gli anni avevano reso poi la Xiang una ragazza forte abbastanza da affrontare a capo alto le proprie battaglie senza più dover contare costantemente sull'aiuto del ragazzo, dando la possibilità al loro rapporto di maturare e di assumere i contorni di un'amicizia alla pari, dove entrambi potessero sentirsi liberi di muoversi senza ricoprire i ruoli del protettore e della protetta. Eppure era inevitabile che May continuasse a pensare a lui come al suo eroe. Ma come ci si comportava quando erano gli eroi ad avere bisogno di aiuto? Era infondo risaputo come chi era tanto bravo con l'aiutare gli altri finisse quasi per forza di cose con il rivelarsi incapace di chiedere alcun tipo di aiuto, persino nei periodi più difficili. Così la gente aveva iniziato a dire che il Chang era impazzito, rivelandosi persino più imprevedibile del solito. “Almeno prima era divertente, ora invece sembra anche sempre incazzato.” Avevano preso a dirgli dietro, lanciando nella sua direzione sguardi sempre più diffidenti. Lasciandolo solo. Forse era più facile allontanarsi da un eroe sul punto di crollare, piuttosto che cercare in qualche modo di aiutarlo. May aveva finito con il fare a botte per quattro volte solo nel giro dell'ultimo mese nel sentire qualcuna di quelle insinuazioni scivolare fino a lei lungo i corridoi, tra una lezione e l'altra. Durante l'ultimo scatto d'ira aveva poggiato la mano dietro il capo di una Serpeverde dai lunghi capelli ramati, spingendola poi con una forza sorprendente contro il muro vicino a loro. Le aveva fatto saltare via di bocca ben tre denti. Solo le successive minacce urlate nella direzione della Serpe avevano evitato che quella corresse a far rapporto a qualche professore, finendo magari con il causarle l'espulsione su due piedi. Continuare ad alzare le mani su chiunque beccasse a parlar male di Dewei si era alla fine dei conti rivelato un compito piuttosto pericoloso e che non sembrava dare in alcun modo i risultati sperati, visto che ora gli studenti avevano iniziato a dire che Chang e Xiang avevano del tutto perso la testa. May aveva quindi iniziato da giorni a preparare quella stupida sorpresa, sentendosi in imbarazzo ed impacciata come una ragazzina sul punto di rivelare al ragazzo dei suoi sogni la sua prima, gigantesca cotta. Era bastato far leva sui sensi di colpa di Noah Jackson per essersi comportato come un totale coglione con Jessie durante l'ultimo festino organizzato nella sala comune Grifondoro per convincerlo a prenotare l'intero campo da Quidditch durante il fine settimana per degli allenamenti extra per la squadra Grifondoro, assicurandosi poi che nessuno si presentasse per lasciarle modo di poter approfittare di quell'enorme campo d'allenamento tutta da sola. Rimediare delle birre e qualcosa da fumare che potesse rilassare i nervi era stato piuttosto facile a quel punto. La coperta da pic nic, qualche panino... aveva pensato a tutto. Sì, sarebbe stata una serata perfetta. May non aveva la minima idea di come si potesse aiutare un eroe, ma era piuttosto brava nell'aiutare i suoi amici, dopotutto. Persino quelli ritardatari come Dew. Aveva pensato potesse essere simpatico aspettarlo nascosta tra gli alberi appena prima dell'entrata del campo, ma aveva finito con il doversene stare immobile per circa mezz'ora con sulle spalle quello zaino carico di roba che pesava quanto un macigno, sempre più spazientita nel lanciare un'occhiata dopo l'altra verso il vialetto tristemente vuoto. Quando alla fine la figura di Dew aveva fatto la sua comparsa con appena un'ora di ritardo, tanto era la foga di raggiungerlo che la Xiang aveva finito con l'inciampare miseramente nell'avanzare silenziosamente alle sue spalle, finendo con il tirargli una testata dritta tra le scapole piuttosto che posargli le mani sugli occhi per coglierlo di sorpresa come si era ripromessa. « Aia, aia, aiaaaaaa! » Si portò entrambe le mani alla fronte, prendendo a massaggiare con forza la pelle già arrossata per via dell'impatto prima di rivolgere a Dewei uno sguardo d'accusa, quasi il suo ritardo fosse in qualche modo direttamente collegato all'incapacità della Grifondoro di mettere un piede davanti all'altro. « Cazzo Dew, ti aspetto da un'ora! » Lo colpì con il pugno chiuso sul petto, senza riuscire tuttavia a mascherare l'ombra di quel sorriso già sul punto di spiegarle le labbra carnose. Come già detto, era incredibilmente difficile per May tenere punto con lui. « Sei incredibilmente fortunato, perché ho deciso di non annullare la nostra fantastica... cenetta romantica con successiva partita a due! » Con un gesto entusiasta indicò con entrambe le braccia l'entrata del campo alle sue spalle, quasi si trattasse di un Resort a cinque stelle e lì dentro ci fossero ad attenderli chissà quali meraviglie. « Andiamo piccoletto, vediamo che sai fare sulla scopa! » Imitò senza molto successo il tono di voce dell'altro nel ripetere quelle stesse parole con cui l'aveva iniziata al mondo del Quidditch ormai anni prima, stringendo poi la sua mano nella propria per trascinarselo dietro. « Allora? Sono riuscita a sorprenderti?! »
     
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